Tarsia - La presenza dei "figli" di Ferramonti, è stato uno dei momenti più toccanti della "Giornata della Memoria". Tra i testimoni, nati nel campo di concentramento, è emersa la storia di Eva Porcilan Zalmanovitz, nata l'11 aprile 1945 dai genitori Shlomo e Sara, internati nel campo "buono" di Tarsia. La famiglia Porcilan Zalmanovitz, faceva parte dei 500 ebrei che provarono ad emigrare in Palestina nel 1939, durante l'occupazione tedesca in Europa.
I due giovani s'innamorarono a bordo della nave "Pentcho", ma, il naufragio, e, il fortunato salvataggio li portò a Rodi, dove i neofidanzati decisero di unirsi in matrimonio. Trasferiti, dalle autorità italiane, nel campo di concentramento "Ferramonti" di Tarsia, diedero alla luce la piccola Eva. Nel maggio del 1945, i genitori con Eva di soli 11 mesi, riuscirono finalmente a realizzare il sogno di una vita, quello di stabilirsi definitivamente in Palestina. Il ritorno a "Ferramonti" ha sancito il legame profondo tra Eva Porcilan Zalmanovitz, e, gli abitanti di Tarsia, luogo di ricordi e di amore, sullo sfondo di un terribile conflitto mondiale. Una guerra, guidata dai nazifascisti, particolarmente spietati nei confronti del popolo di religione ebraica, il popolo "eletto" da Dio, annientato nelle camere a gas, e, nei forni crematori. Crudeltà disumane, che, il campo di concentramento "Ferramonti" di Tarsia, non conobbe mai.
Rossana Lucente
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